COSÌ MATISSE DESCRIVEVA L’HAREM

ART COUTURE by Alberto Gelli |•|

Ordine, beltà, lusso, calma e voluttà, così Matisse descriveva l’harem

 Era un ambiente riservato alle donne nel mondo islamico, nei dipinti (circa 50) che l’artista fece in Marocco. In Matisse, linea e colore si fondono in una danza sinuosa dando vita ad opere dove le donne sono immerse nell’atmosfera intima e riservata, nel lusso e nella decorazione. Il tempo è rallentato dalla musica; non c’è posto per drammi umani ma tutto è mirato alla dolcezza e al piacere.

Lo stesso tema in tutto l’800 è spesso ripreso in oleografiche stampe ove compaiono odalische schiave o concubine dei sultani e dei pascià dell’impero ottomano, che evocano un senso di esotica bellezza e voluttà.

Il fascino dell’esotismo, inteso come fuga verso altri mondi, rifiuto degli stili di vita occidentali e del  “progresso”, è il tema che ha catturato molti stilisti nell’estate 2020. Isabel Marant mischia stampe a piccoli fiori con uniti plissé, mentre l’oro trionfa negli abiti drappeggiati di Elie Saab e Saint LaurentE’ una icona d’oro la donna Balenciaga che porta all’eccesso l’effetto dorato su un fitto plissé, esagerando le gonne in ampissime dimensioni e portando all’estremo l’idea di luce e lusso. Donatella Versace invece drappeggia sul corpo scultoreo di Jennifer Lopez piccole strisce di  chiffon verde stampato con motivi di palme e kenzie illuminate da improvvisi ricami di grandi paillettes che maliziosamente scoprono tutto il possibile.

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