Categoria: ART & MUSIC

  • PABLO PICASSO E LA FANTASIA DEI BAMBINI

    PABLO PICASSO E LA FANTASIA DEI BAMBINI

    di Daniela Troni.

    La collezione primavera /estate 2020 di Moschino è dedicata a Pablo Picasso, come non dargli torto, chi non è attratto dalla genialità di questo artista controverso?

    Anche Fantasticarte ha ceduto al suo fascino, attratta dai suoi colori improbabili, le sue figure scomposte e poi ricomposte, i volti spaccati in due, tutti elementi perfetti per potere parlare di arte con i bambini. Pablo Picasso era affascinato dal modo di vedere le cose dei bambini, dalla loro fantasia smisurata e libertà infinita, senza condizioni.

    “A quattro anni dipingevo come Raffaello, ma ho impiegato tutta una vita per imparare a disegnare come un bambino”

    Vediamo come è possibile realizzare con i bambini un ritratto cubista:

    Fantasticarte loves Picasso!

  • LA PRIMAVERA DI VINCENT VAN GOGH

    LA PRIMAVERA DI VINCENT VAN GOGH

    di Daniela Troni.

    Primavera vuole dire alberi in fiore e io non posso che pensare all’opera “ramo di mandorlo fiorito” che dipinse Vincent Van Gogh nel 1890.

    Racconta l’inizio di una nuova vita, quella del nipote Vincent Willem, a cui è dedicato il quadro. Sulla tela Van Gogh riporta fedelmente tutti i nodi e i grovigli dei rami e la leggerezza dei piccoli fiori, appare tutto senza prospettiva mantenendo l’eleganza tipica delle stampe giapponesi. Insieme ai miei piccoli artisti, abbiamo realizzato queste opere cercando di cogliere tutti i punti fondamentali del quadro originale, l’atmosfera allegra della primavera, i colori puri e l’ispirazione orientale.

    Non vi sembra di sentire il profumo dei fiori appena sbocciati?

    Fantasticarte loves Vincent Van Gogh.

  • TRA FOGLI E COLORI

    TRA FOGLI E COLORI

    di Daniela Troni.

    Con la matita, con i colori e i disegni che magicamente si formano sui fogli ho sempre trovato la maniera di esprimere me stessa, i miei stati d’animo. Se questo rappresenta in verità la normalità per i bambini piccoli, per me ha continuato ad esserlo con il passare degli anni, a scuola con una penna in mano ho sempre preferito disegnare.

    Mi chiamo Daniela Troni ed ho una grande passione, l’arte, più precisamente l’arte che si esprime attraverso i dipinti.

    Nei miei studi ho sempre inseguito i grandi artisti, le loro tecniche, la loro vita, tutti elementi fondamentali per capire meglio cosa si nasconde dietro una grande opera.

    Durante i miei viaggi ho sempre cercato di privilegiare luoghi importanti della vita di piccoli o grandi artisti, nelle città gli appuntamenti ai musei sono stati sempre al primo posto; ricordo il mio viaggio ad Oslo per vedere l’urlo di Munch, Parigi con il Louvre e il museo dell’Orangerie, il Prado di Madrid, il Guggenheim di Bilbao, la Tate di Londra, il Moma di New York, il museo di Van Gogh di Amsterdam e tanti altri piccoli musei, di artisti semi-sconosciuti, sparsi per il mondo.

    E cosi’, nasce Fantasticarte, un contenitore nel quale voglio trasmettere la mia passione per l’arte ai bambini facendoli esprimere il più liberamente possibile estendendo questa possibilità anche agli insegnanti. Da otto anni lavoro con le scuole primarie, i nidi d’infanzia e con le scuole dell’infanzia. Negli ultimi anni ho cominciato a propormi direttamente agli insegnanti attraverso dei corsi teorici e pratici che parlano di arte ed hanno lo scopo di rendere gli stessi insegnanti autonomi nel riproporre i miei atelier all’interno delle loro classi.

    https://youtu.be/3ZhvIhqeXjk

  • MOSTRA EX AFRICA A BOLOGNA

    MOSTRA EX AFRICA A BOLOGNA

    ABOUT ART >>>> dal WEB dal MONDO   Una mostra unica, nel vero senso della parola!


    BOLOGNA – La mostra “Ex Africa”, inaugurata al Museo Civico Archeologico (via dell’Archiginnasio 2), rimarrà aperta fino all’8 settembre con un percorso sorprendente, a cura di Gigi Pezzoli, composto da nove sezioni tematiche, in cui si dispongono circa 270 pezzi arrivati da musei di tutto il mondo: per lo più sculture in metallo, legno, terracotta. Si parte dall’anno Mille e si arriva all’arte contemporanea, attraversando un intero continente, dalla Nigeria al Mali, dal Gabon alla Sierra Leone.

    La mostra è stata organizzata da CMS.Cultura e rende omaggio a Ezio Bassani, tra i massimi cultori italiani di arte africana, scomparso la scorsa estate, e co-curatore di questa rassegna.

     

    Orari di apertura

    Lun, Mer, Giov, Ven 10 – 19
    Sab, Dom 10 – 20 | Mar chiuso.
    La biglietteria chiude un’ora prima

  • CHRISTIAN BOLTANSKI al MAMbo

    CHRISTIAN BOLTANSKI al MAMbo

    Inaugura oggi pomeriggio alle ore 17.30 “Anime. Di luogo in luogo. Christian Boltanski”. Sarà il MAMbo di Bologna a presentare la visita guidata alla mostra, la più ampia mai organizzata in Italia, con 25 opere, tra installazioni e video, di cui 2 mai esposte in Europa. 

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    Artista, fotografo e regista francese, parigino di nascita, Boltanski è noto soprattutto per le sue installazioni artistiche che vedono la presenza molto forte di temi legati alla morte e alla sofferenza.

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    Se non lo conoscete è un’ottima occasione per visionare il suo lavoro e apprezzare la sua capacità di ricreare momenti di vita con oggetti che non sono mai appartenuti a lui, ma che egli considera come tali! 

     

     

    INFO: Prenotazione obbligatoria allo 051 6496627 (martedì e giovedì dalle 9 alle 17) oppure mamboedu@comune.bologna.it.

    Ingresso: € 4,00 + biglietto mostra (€ 6,00 intero / € 4,00 ridotto). Per i possessori della Card Musei Metropolitani Bologna € 3,00 per la visita guidata + € 3,00 per l’ingresso in mostra

    www.mambo-bologna.org

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  • ANOTHERSUMMER: A MUSIC SELECTION BY ALEXANDER “AMORINO” LOV

    ANOTHERSUMMER: A MUSIC SELECTION BY ALEXANDER “AMORINO” LOV

    Quest’anno per l’estate, l’esigenza era quella di esplorare una musica che fosse meno “ruffiana” rispetto al mainstream, senza disdegnare qualche passaggio del tutto anacronistico: dal rock, al pop, all’indie per navigare all’interno di qualche sorpresa EDM. Non c’è estate senza follia, non c’è estate senza stati d’animo altalenanti, ormoni in circolo, relax, voglia di respirare il dolce far niente e perché no, qualche cuore infranto.

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    Sia quest’estate 2017 un bel trampolino di lancio da cui tuffarsi e affrontare con maggior leggerezza uno spensierato autunno.

    by Alexander “Amorino” Lov

  • LA MUSICA DENTRO CHANEL N° 5

    LA MUSICA DENTRO CHANEL N° 5

    THE MUSIC COVE a cura di Alexander Amorino Lov 

     …..o perlomeno, come me la sono immaginata io

    Per me l’universo dei profumi è da sempre una grande passione, una coperta di Linus di cui faccio fatica a separarmi e qualche giorno fa riscoprire, così per caso, un flacone di Chanel no. 5 sulla mensola del bagno, mi ha fatto tornare ai primi anni ’90 quando mia sorella ne era una consumatrice massiccia e balenava l’opulenta fragranza per tutta casa. Simultaneamente mi sono chiesto, cosa ispirò Coco nell’affidarsi al naso di Ernst Beaux nella realizzazione di questa sontuosa profumazione?

    Per me, che mi occupo di musica, sembra impossibile non volerci vedere per forza un collegamento con la musica dell’epoca e allora mi sono immaginato una playlist fedele al periodo storico legandola alla piramide olfattiva di questa meravigliosa creazione.

    NOTA DI TESTA: Ylang Ylang

    ADA JONES & BILL MURRAY – SHINE ON HARVEST MOON (1909)

    Il profumo dell’ylang ylang è una nota dolcissima e sensualissima e questo brano, edito nel 1909 racchiude tutte le componenti della musica dell’epoca: la fruibilità del testo, la voce delicata della Jones e il suo mezzosoprano e il cantato scanzonato e un po’ sfottò del Murray che incornicia questo brano in un periodo in cui Coco Chanel aveva da poco conosciuto quello che fu il suo primo grande amore Monsieur Balsan, la cui storia d’amore proseguì per sei lunghi anni. Immagino la donna fischiettare, al suono del suo grammofono, questa canzoncina pensando a lui.

    NOTA DI TESTA: Neroli

    WALTER VAN BRUNT – MELANCHOLY BABY (1915)

    Peccaminoso ed erotico, il neroli è una profumazione ottenuta dalla distillazione dei fiori dell’arancio amaro, e si sposa benissimo con il testo di questa nostalgica ballata di Van Brunt datata 1915. Coco Chanel lavorava come costumista al Bel Ami di De Maupassant e si fece conoscere proprio in quel momento con il celebre “Cappello di Paglia” che entrò di fatto all’interno dei costumi dell’opera teatrale.

    E’ facile fantasticare come, indossando proprio quel copricapo, la giovane Chanel, innamorata e sognante, contava i minuti e i secondi per riabbracciare il suo nuovo amante, il granduca Dmitrij Pavlovič, responsabile, anche seppur in sordina, dell’ispirazione dietro il celebre profumo “di donna”.

    NOTA DI CUORE: Rosa

    BIX BEIDERBECKE – ROYAL GARDEN BLUES (1927)

    Leon Bix Beiderbecke fu un cornettista, trombettista e compositore degli anni 20 con spiccate doti eclettiche e un senso musicale senza pari. Suo il brano “In a mist” che lo consacra come icona del Jazz avanguardistico dell’epoca con quel nostalgico Debussy che ne imperla la composizione. Per la rosa di cuore del Chanel no. 5, vi propongo questo Royal Garden Blues, un brano con una melodia pronta da fischiettare per andare a raccogliere fiori in un prato, quelli che probabilmente il Maître Parfumeur russo presentatole dal Pavlovič, deve aver proposto alla Chanel nel 1921, pochi anni prima l’uscita di questo pezzo, per andare a comporre la solida e magnifica piramide olfattiva, tra gli altri, tanto amata da Marilyn che, pare non andasse a letto senza essersene applicata due gocce dietro il collo.

    NOTA DI BASE: Vaniglia

    FANNY BRICE – I’D RATHER BE BLUE OVER YOU (1929)

    Probabilmente Chanel in questo periodo era parecchio triste di dover cedere alla società Les Parfumeries Bourjois i diritti sulla produzione di profumi e prodotti di bellezza col marchio Chanel, e allora ammantata dalla sua classica eleganza, che cominciava a imporla come assoluta innovatice di moda e grande icona ispiratrice, ascoltava il solco del suo giradischi, indaffarata con aghi e puntaspilli a riflettere sulla dolcezza di un gesto così brutale: abbandonare una parte del suo genio nelle mani di qualcun altro, decisione quanto mai azzeccata visto il prestigio che ha oggi la cosmesi e la profumeria Chanel. Una vaniglia oculata e persistente all’esaurirsi delle carismatiche note di testa del profumo.

    NOTA DI TESTA: Aldeide

    JACQUES DUTRONC – IL EST CINQ HEURES, PARIS S’EVEILLE (1968)

    Nel 1971 Coco Chanel venne a mancare all’interno del lussuoso Hotel Ritz di Parigi; immaginarla alla finestra fumarsi la sua sigaretta tra una pausa e l’altra del suo lavoro, mi ha fatto ricordare di questa chanson francese di Jacques Dutronc, un brano che ben s’associa al concetto di aldeide delle note di testa di Chanel no. 5.

    Fu per sbaglio e a causa di un sovradosaggio di aldeidi che Chanel 5 prese vita, le aldeidi sono prodotti di sintesi che conferiscono “potenza” al profumo, dando luogo a una vera e propria amplificazione olfattiva. Hanno anche la capacità di rendere più duraturi i profumi, in particolare quelli floreali, agendo come fissativi e, riducendone la potenza floreale stessa, lo rendono maggiormente femminile piuttosto che stucchevole.

    Così come Coco guardava l’orizzonte dalla sua finestra in cerca di potenza ispirativa, la Parigi di Dutronc si sveglia e inizia muoversi prima lentamente poi freneticamente, alla ricerca di qualcosa di grande, di ispirante all’interno della routine parigina.

  • UN PARADISO DI MUSICA

    UN PARADISO DI MUSICA

    THE MUSIC COVE a cura di Alexander Amorino Lov 

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    Come ho immaginato il paradiso di dante. Quando penso agli angeli, penso alle donne.

    Le immagino di bianco vestite ornate d’oro con, a tracolla, un corno intarsiato dorato anch’esso, che disposte in file ordinate cantano, senza riserva alcuna, con il cipiglio di chi sa esattamente ciò che sta facendo ma non vuole insegnare, ma soltanto diffondere senz’alcuna pretesa la sua più profonda emozione senza prevaricare, in maniera armonica, ma con qualche guizzo di sovranità e competizione che solo gli angeli riescono a mantenere intonsa e candida.

    … E poi mi sono immaginato dove e chi fossero questi angeli canterini e non ho potuto far altro che disegnare nella mia testa quel Paradiso conosciuto, scritto da Dante con dovizia di particolari e, man a mano che la grafica si dipanava davanti ai miei occhi, le ho viste: erano lì, e volevano raccontare la loro storia, la loro musica.

    Al primo cielo ho trovato Polly Jean Harvey, aveva buttato il corno dietro la schiena e preferito la chitarra. Era tornata alle origini della sua carriera, era graffiante e dedicava una quasi filastrocca a un Dio che era ancora troppo lontano ma presente.

    • SECONDO CIELO mercurio: amore per la gloria e la fama terrena

    Sinuosa e affascinante come un serpente, si muoveva quasi a scatti FKA Twigs, ballando piccola e ordinata mentre coniugava il verbo col non verbo e comunicava, quasi blasfema, il suo concetto d’amore per Dio, suo padre e suo amante, lisergica, come telecomandata.

    Era seduta in un angolo con alcuni spartiti che nervosamente muoveva. Con le dita seguiva il pentagramma cogliendone le singole note e intanto canticchiava tra sé e sé, come se stesse provando prima del vero concerto. Poi, con esuberanza s’alza in piedi Mia Martini, occhi al cielo si rivolge all’alto e gli canta l’amore.

    Nicotina nell’aria. Ammetto di aver scansato con una certa insistenza quella coltre fumosa prima di riuscire a vedere e sentire cantare; sembrava che ci fosse un muro impenetrabile e ovattato che impedisse agli esterni di cogliere il canto e l’eleganza delle parole di Annie Lennox. Piantata davanti a un cavalletto apriva tutta la bocca e pagana nelle parole ma angelica nella voce dichiarava la guerra, raccontava che nessuno l’avrebbe ignorata.

    Con il plettro serrato tra le labbra, l’abito bello ma già strappato, era proprio davanti a me Sinead ‘O Connor; perdonata per il suo fare burrascosamente virile che trasudava femminilità, non smise nemmeno in grazia di provocare, e le sue parole dulcamare raccontavano di violenza subìta.

    Su un letto di seta a baldacchino si rotolava sinuosa con tutti i suoi capelli e cantava senza contorcersi. Spesso si coccolava come se volesse dir a sé stessa che tutto sarebbe andato per il meglio, che nulla l’avrebbe buttata a terra, poi accennava un sorriso Amy, triste ma con la speranza che qualcuno l’avesse visto e se ne sarebbe innamorato per sempre.

    In piedi, ma piegata su stessa arrangiava beat, canticchiava sommessa e costretta per poi fare una ruota e suonare con le dita delle campane di vetro di dimensioni diverse, per poi prendere un tamburaccio e fare rumore sfruttandone l’eco. Poi si metteva tranquilla la piccola Björk, piangeva per un istante e poi riprendeva a far danni come una vera peste.

    I piedi scalzi aveva aderenti al pavimento moquette. Le scarpe gettate in un angolo. “Non mi piacciono sono scomode” disse mentre riversa all’indietro suonava il suo strumento sventolando la sua chioma rosso-ricciolina e raccontando un suo sogno. Qualcosa che Dio le aveva perdonato, ma che lei continuava a mistificare.

    • NONO CIELOprimo mobile: sostentamento da Dio

    Qui le ho ritrovate tutte insieme, non andavano d’accordo ma aspettavano silenziose e ordinate l’arrivo dell’altissimo. Sembravano in attesa di un giudizio. PJ, Björk e Tori cantavano, ma ancora non si era capito chi facesse cosa dato che, come vi dissi all’inizio, avevano scatenato una sana complicità. Sinead ‘O Connor sganciava pizzicotti a destra e a manca solo per disturbare un po’. Ma quella che mi colpì in assoluto fu Annie Lennox che si abbasso vicino a Mia Martini e le disse “Tu hai dato alla musica quello che l’ossigeno da all’uomo”, lei di tutta risposta sorrise e l’abbracciò proprio un attimo prima che Dio si palesasse. 

    DIO – Sorrideva. Le fissava da destra a sinistra; da sinistra a destra. S’inchinò davanti a loro e ad una ad una andò ad accarezzare le guance, prestando un sorriso di amorevole complicità. Tornando al suo posto, abbassò gli occhi e cantò.