COSA VUOL DIRE PRENDERSI CURA DI SE STESSI

Cosa vuol dire prendersi cura di se stessi

Quando si tratta di salute vale una regola d’oro: funziona più un grammo di prevenzione che un chilo di cura. Purtroppo qui iniziano anche diversi problemi.

Sapevi che la maggior parte delle persone non iniziano ad occuparsi del proprio corpo e della propria salute se non dopo essersi già ammalate? Questo è uno dei motivi per cui moltissime autorità, ministeri e associazioni insistono sulla necessità di fare prevenzione, ad ogni livello, ma anche uno di quelli che porta la gente a non avere in mano le redini della propria vita. Ciò di cui non si rende conto la “persona comune” che si comporta in questo modo è che ogni comportamento ha una conseguenza ben precisa nel corpo (benché in molti facciano finta che non sia così). Questo sia che lo vogliamo, sia che non ci piaccia. The show must go on.

Tra le tante conseguenze del trascurare la salute, ce ne’ una molto pratica: porta ad aumentare i costi della spesa sanitaria (cioè quanti soldi vengono destinati pro capite dallo stato per soddisfare il “bisogno di salute” dei cittadini in termini di prestazioni sanitarie), soldi che in ogni caso stai pagando tu con le tasse (Il valore medio attuale è questo: 155€/mese ovvero Oltre 1800€/anno pro capite). Questo senza contare tu,e le spese extra connesse alla malaWa che in questa valutazione non sono comprese (sicuramente più alte di queste).

Ciò che ti deve interessare è questo: molte patologie sono totalmente evitabili (Ad esempio il diabete 2, il sovrappeso, la patologie cardiache, la pressione alta…) se prevenute e sono più difficilmente curabili (cosa comunque non impossibile) dopo che si sono sviluppate. Ma il discorso ti apparirà inutile se quello che fai quotidianamente è semplicemente aspettare che qualcosa succeda al tuo corpo per poi rifugiarti in una qualche forma di cura farmacologica quando ormai hai il problema.

I più informati oggi sanno che l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale nel garantire salute o nel causare malattia, i meno attenti pensano che ciò che mangiamo abbia solo un impatto marginale per cui non valga la pena stare focalizzati (Le frasi simbolo sono: “Tanto di qualcosa si deve pur morire” o “Meglio un giorno da leone che cento da pecora”). Senza per forza tra,are qui l’immensa letteratura scientifica a riguardo, ti basti sapere che l’alimentazione influenza qualsiasi aspetto della tua salute, dall’energia alla corretta digestione, dal peso all’umore, dal sistema immune alle prestazioni, fino alla longevità e alla qualità di vita.

Dunque la domanda fondamentale che devi porti continuamente (e di conseguenza lavorarci sopra…) è questa: cosa significa prendersi cura di se stessi? Ovviamente farlo ha molte sfaccettature, ma una caratteristica è sempre presente: l’attenzione a verso se stessi. Prendersi cura di se stessi significa, giorno per giorno, stare attenti a cosa succede dentro e fuori il nostro corpo, significa per quanto riguarda l’alimentazione, comprendere in che modo il cibo ci fa sentire e come possa supportare i nostri obiettivi, significa imparare a nutrire sia la nostra biologia (il corpo in quanto macchina biologica richiede una serie di sostanze specifiche che devi dargli per forza) sia quella spirituale (molte persone fanno troppo spesso ciò che “devono” e sempre meno ciò che “vogliono”). Questo vuole anche dire prendersi la responsabilità della propria salute, non demandarla ad altri, ma anche essere consapevoli dell’impatto delle nostre scelte sull’ambiente e sul mondo.

Il paradosso si raggiunge quando si giunge alla scusa più assurda di tutte: “Eh, la salute è costosa”. Chiaramente questo appare vero finché non si toccano con mano i veri costi della malattia (oltre a quelli economici molto alti anche quelli psicologici, fisici, sociali…). Oggi tra l’altro il paragone del corpo umano con una semplice macchina è sempre meno calzante. Per non modificarlo troppo però, pensa ad una macchina in corsa. Noi siamo quello, macchine che sfrecciano a gran velocità sull’autostrada del tempo. Dobbiamo provare (e riuscire) in queste condizioni a fornire al nostro sistema tutto quello che serve per goderci il viaggio, divertirci nel farlo e stare bene. Ma se ci venisse in mente di attivare il pilota automatico e lasciar che la vettura vada dove vuole, lasciando accadere gli eventi, finiremmo per ultimare la corsa prima del tempo (molto probabilmente andando a sbattere contro qualche muro, che l’Universo sistematicamente ci presenterà davanti).

Dunque, per riassumere voglio lasciarti con il mio motto: la salute è una scelta.

a cura del Dr. Francesco Taboni

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