ECO VERT: INNOVATION DANS LE MONDE DES TISSUS

InnoFashion est notre rubrique qui recueille les dernières nouvelles du monde de la mode en essayant de saisir le plus innovant que ce monde fascinant exprime.
par Marinella Verni |•|

La ricerca nel mondo fashion è oggi come mai sensibile all’ecosistema e all’impatto ambientale. Gli abiti del futuro potranno contenere fibre che derivano da funghi, ananas, alghe, foglie di banana. Sono diversi i designers che vogliono contribuire al benessere dell’ambiente, producendo tessuti innovativi di derivazione naturale e a basso impatto ambientale o che addirittura possano aiutare l’ambiente assorbendo l’anidride carbonica presente nell’aria. Diverse aziende, start up e designers si stanno impegnando inseguendo questo obiettivo. Una delle più interessanti è la creazione della designer Charlotte McCurdy di New York, che ha creato un impermeabile resistente all’acqua con una bioplastica trasparente a base di polvere di alghe. Il materiale è “carbon-negative” e sfrutta la capacità delle alghe di estrarre l’anidride carbonica dall’atmosfera, ripulendola.

La giacca è stata presentata al Nature – The Cooper Hewitt Design Triennial. Fast Company l’ha selezionata come vincitrice nella categoria Experimental nel 2019 Innovation by Design award. Anche la start-up Post Carbon Lab ha creato addirittura abiti che effettuano la fotosintesi. Uno strato di alghe vive posto sul tessuto, assorbono l’anidride carbonica ed emettono ossigeno. Una maglietta, della dimensione di circa un metro quadrato, secondo il co-fondatore Dian-Jen Lin, produce la stessa quantità di ossigeno di una quercia di sei anni. Il progetto prima in fase di sperimentazione è ora allo studio per portarlo ad essere commerciabile con la possibilità di realizzare scarpe, zaini, tende, ombrelli e tettoie per l’edilizia grazie alla sua potenziale resistenza.

Questi materiali vanno gestiti in modo diverso da quelli tradizionali. Non possono essere riposti nell’armadio al buio ma vanno mantenuti alla luce e in un’area arieggiata e vanno lavati a mano. Esistono anche altri tessuti innovativi ed ecologici tra cui il Piñatex, alternativa al cuoio, derivato dalle foglie di ananas e inventato dalla imprenditrice spagnola Carmen Hijosa.

Il Mycotex, estratto dai funghi e ideato dall’olandese Aniela Hoitink. Il rivoluzionario tessuto può essere riparato quando necessario e, una volta che l’abito non è più utilizzabile, viene facilmente compostato. Recentemente presentato alla Fungal Futures sotto forma di vestito.

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