FAIRE LA DO 2016

FAIRE LA DO 2016,

grand projet de charité pour le niveau élevé de la créativité, Il arrive à Bologne.

Dal 7 al 23 ottobre la CASA DO UT DO sarà visitabile virtualmente al MAMbo di Bologna con l’installazione della casa virtuale disegnata da Alessandro Mendini, tutte le opere in palio saranno invece in mostra dal 16 octobre à 13 Novembre à la Galerie nationale, con ingresso gratuito.

DARIO FO è il padrino della terza edizione di FAIRE LA DO, grand projet humanitaire avec un haut degré de créativité promu par les Amis de la Fondation Hospice Seragnoli, qui vise à amasser des fonds pour les activités de la Fondation, engagés dans les soins palliatifs, la gestion de l'hospice de trois avant-garde dans la région de Bologne.

Après le succès de la première édition en 2012 dédié à l'art contemporain, et la seconde en 2014 le design international, la terza edizione ha per tema la CASA DO UT DO, disegnata dal grande architetto ALESSANDRO MENDINI.

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La CASA DO UT DO vous pouvez visiter sur un système de navigation dans la réalité virtuelle 3D, sur le web et dans les musées et lieux d'exposition qui participent au projet, vidéo et la navigation avec les téléspectateurs 3D, ainsi que dans la libre navigation sur smartphones et tablettes.

Il significato e la nascita del progetto

do ut do, nome coniato da Alessandro Bergonzoni, è legato ad un progetto benefico biennale inaugurato nel 2012 ed immediatamente condiviso da personalità del mondo dell’arte contemporanea come Yoko Ono, madrina della prima edizione, dai Masbedo, padrini della seconda.

do ut do ha coinvolto le eccellenze del mondo dell’arte, del cinema, del design, della moda e della musica con un progetto di raccolta fondi promosso dall’association Amici della Fondazione Hospice Seràgnoli e ideato a sostegno della Fondazione Hospice Seràgnoli Onlus, organizzazione non-profit che dal 2002 opera nel campo dell’assistenza, formazione, ricerca e divulgazione della cultura delle cure palliative.

I donatori di do ut do 2016: La casa di do ut do

La terza edizione, in una società sempre più tecnologica e connessa, è nel segno del virtuale. Il grande attore e Premio Nobel Dario Fo ha accettato di esserne il padrino e tredici tra celebri architetti e designer hanno disegnato le stanze della casa progettata da Alessandro Mendini: Alberto Biagetti, Mario Cucinella, Riccardo Dalisi, Michele De Lucchi, Stefano Giovannoni, Alessandro Guerriero, Massimo Iosa Ghini, Daniel Libeskind, Angelo Naj Oleari, Terri Pecora, Renzo Piano, Claudio Silvestrin, Nanda Vigo. Ogni stanza è dedicata a un VALORE che i vari progettisti hanno scelto tra quelli che compongono la qualità della vita e formano il senso più profondo di una casa, così come di una comunità, di una città, di un paese: vitalité, empathie, rêver, civilisation, jeu, attente, inclusion, nature, complicité, lumière, amore, réunion, courage (femmes).

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All’interno della casa do ut do sono visibili le opere d’arte contemporanea e i pezzi unici di design donati alla Fondazione Hospice Seràgnoli e oggetto dell’estrazione a sorte conclusiva. La visita virtuale alla casa è accompagnata da un brano inedito realizzato da Gaetano Curreri e Saverio Grandi con testo di Saverio Grandi.

Oltre agli architetti e designer autori delle stanze, le adesioni tra artisti, stylistes, architetti e designer che regalano una loro opera annoverano: Bertozzi & Casoni, Alberto Biagetti, Irma Blank, Michel Boucquillon e Donia Maaoui, Fernando e Humberto Campana, Sandro Chia, Aldo Cibic, Antonio Citterio, Fabrizio Cotognini, Mario Cucinella, Barbara Cuniberti, Cuoghi Corsello, Riccardo Dalisi, Michele De Lucchi, Flavio Favelli, Jacopo Foggini, Duilio Forte, Stefano Giovannoni, Alessandro Guerriero, Maria Christina Hamel, Massimo Iosa Ghini, Marcello Jori, Yumi Karasumaru, Massimo Kaufmann, Francis Kèrè, Kings – Daniele Innamorato e Federica Perazzoli, Steve Leung, Ugo Marano, Antonio Marras, Emiliana Martinelli, Roberto Sebastian Antonio Matta, Andrew Moore, Bruno Munari, Giovanni Ozzola, Francesco Patriarca, Terri Pecora, Simone Pellegrini, Marco Piva, Paola Pivi, Fabrizio Plessi, Davide e Maurizio Riva, Claudio Silvestrin, Sissi, Francesco Vezzoli, Nanda Vigo, Velasco Vitali, Danijel Zezelj, Tobias Zielony.

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Tra i sostenitori di do ut do 2016 con donazioni, fornitura di servizi e produzioni delle opere troviamo:

Aldo Colella, Antares Restauro, Archimede Falegnameria, Art Defender, Azimut Wealth Management, Casone Group, Cerdisa, Cirulli Archive, Bottega Finzioni, Damiani, DOC/Film, Fondazione Plart, Galleria d’Arte Maggiore, Galleria Lia Rumma, Galleria P420, Garage San Marco, Elena Garagnani Restauro, Google Cultural Institute, Cantine Gregoletto, Kobalt Entertaiment, In-Novo, Industrialbox, Istituto Alberghiero Riolo Terme, Leucos, Marsèll, Martinelli Luce, MBM Biliardi, NTL Traduzioni, PIMAR, Pubblierre, Ricci Marmi, Ristoranti della Buona Accoglienza, Riva 1920, Rolex, Serralunga, Slow Food Veneto, Technogym, Turri 1870, Visionnaire Home Philosophy, Vitruvio VR.

Si deve far “p’arte”

Anche in questa edizione, secondo il tradizionale schema dell’“estrazione a sorte”, ogni opera verrà assegnata a chi avrà dato un contributo per sostenere le attività della Fondazione.

Le opere esposte

Il progetto benefico, presentato in anteprima il 31 gennaio scorso ad Arte Fiera Bologna, ha visto nel 2016 la presentazione ufficiale il 14 aprile all’Università Statale di Milano e quella il 17 maggio alla Peggy Guggenheim Collection a Venezia. Sono state poi organizzate diverse esposizioni, occasione per entrare virtualmente nella casa e nel giardino di do ut do e vedere tutte le opere d’arte e i pezzi unici di design in palio: le installazioni sono state nella REGGIA di Caserta dal 14 luglio sino al 31 août, al MADRE di Napoli dal 15 luglio al 1° agosto, al MAXXI di Roma dal 20 al 25 settembre, approdano al MAMbo di Bologna e al MART di Rovereto dal 20 al 30 ottobre mentre fino al 13 novembre verranno esposte tutte le opere alla Pinacoteca Nazionale di Bologna. L’ultimo appuntamento consisterà invece nella vera e propria estrazione e conseguente assegnazione delle opere, il 16 dicembre a Bologna presso il MAST, Manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia.

Perché do ut do – la mission della Fondazione Hospice Seràgnoli Onlus

I fondi raccolti verranno interamente devoluti a sostegno della Fondazione Hospice Seràgnoli Onlus, che opera nell’ambito delle cure palliative attraverso assistenza, formazione e ricerca. Nei tre Hospice Seràgnoli in area bolognese (strutture dedicate alla cura dei pazienti affetti da malattie inguaribili e dei loro familiari) si offre accoglienza altamente qualificata, con l’obiettivo di intervenire sul dolore e sugli altri sintomi per alleviare la sofferenza e migliorare la dignità e la qualità di vita. L’assistenza, rigorosamente gratuita grazie all’accreditamento con il Servizio Sanitario Nazionale e le donazioni private, è garantita da équipe multidisciplinari formate in seno all’Accademia delle Scienze di Medicina Palliativa (ASMEPA) istituita nel 2006 con l’obiettivo di diffondere la cultura delle Cure Palliative tramite programmi formativi e di ricerca.

 

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