BOLOGNA PROGRAMMAZIONE MUSEI E MOSTRE dal 3 al 9 Febbraio 2017

APPUNTAMENTI IN PROGRAMMA

DA VENERDÌ’ 3 A GIOVEDI’ 9 FEBBRAIO 2017

Ogni settimana i Musei Civici di Bologna propongono un ricco calendario di appuntamenti, per svelare le loro collezioni e raccontare aspetti ed episodi inediti e curiosi della storia della città, anche attraverso punti di vista differenti e insoliti accostamenti fra le diverse collezioni.

Conferenze, laboratori, concerti, visite guidate, visite in lingua sono i principali “strumenti” di questo racconto, che si dispiega lungo millenni di storia, dai primi utensili in pietra di uomini vissuti 800.000 anni fa ai prodotti dell’attuale distretto industriale, dalla pittura alle varie forme dell’arte moderna e contemporanea, dalla musica alle grandi epopee politiche e civili.

Domenica 5 febbraio torna #DomenicalMuseo: come ogni prima domenica del mese, ingresso gratuito alle collezioni permanenti di tutte le sedi dell’Istituzione Bologna Musei. Si informa inoltre che dal 7 al 10 febbraio riprendono i lavori di restauro della mummia di Usai conservata al Museo Civico Archeologico.

Negli orari di apertura del museo, sarà possibile assistere in diretta al meticoloso intervento, realizzato dalla restauratrice Cinzia Oliva all’interno di box/laboratorio appositamente allestito nel cuore della sezione egiziana del museo.

IN EVIDENZA

sabato 4 febbraio

ore 11:00 Museo del Risorgimento – Piazza Carducci, 5

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“Fare l’Italia. Il Risorgimento romantico e eroico nei dipinti di Edoardo Matania (1849-1927)”

Inaugurazione della mostra, realizzata grazie ad Enrico Gallerie d’Arte – Milano / Genova, in collaborazione con il Comune di Genova ed il Museo del Risorgimento – Istituto Mazziniano di Genova. In esposizione una cinquantina di dipinti di Edoardo Matania, che ripercorrono il Risorgimento a partire da Gioacchino Murat (1815) fino alla proclamazione di Roma a capitale del nuovo Regno (1871).

Ingresso all’inaugurazione: gratuito – Info: www.museibologna.it/risorgimento

PER I BAMBINI

sabato 4 febbraio

ore 10:30 Museo della Musica – Strada Maggiore, 34

In occasione della rassegna The Best of – “L’arpa nelle fiabe. La storia di un’arpa incantata”

Laboratorio musicale per bambini da 6 a 10 anni a cura dell’Associazione Arpeggi in occasione del Bologna Harp festival II edizione. Con Caterina Bergo.

Il laboratorio musicale è rivolto a bambini che vogliano avvicinarsi all’affascinante mondo dell’arpa celtica narrato attraverso il suono di melodie antiche e moderne. Saranno presenti alcune giovanissime allieve dell’ensemble Sanremo Harp Consort che eseguiranno composizioni dal XVII secolo fino a brani tratti dal volume “Piccole Storie d’arpa” di Caterina Bergo per raccontare i mille volti di uno strumento magico.

Prenotazione obbligatoria solo online su www.museibologna.it/musica.

Si richiede conferma o eventuale disdetta entro il giovedì precedente la data del laboratorio.

Ingresso: € 5,00 a partecipante – Info: www.museibologna.it/musica

ore 15:30 Museo del Patrimonio Industriale – Via della Beverara, 123

“Dal bozzolo al tessuto” – Laboratorio per bambini da 4 a 6 anni.

La lavorazione della seta, mestiere di antica origine in cui Bologna eccelse per supremazia qualitativa e tecnologica tra XV e XVII secolo, prevede un lungo processo articolato in moltissime fasi.

Ma come si arriva dalle impalpabili bave di un baco a realizzare un filato prezioso come la seta?

Questo e molti altri quesiti troveranno risposta con semplici giochi e brevi filmati che ricostruiranno le fasi di crescita e riproduzione del baco da seta, fino ad arrivare alla formazione dei bozzoli. In seguito con giochi e manipolazioni si potranno seguire le fasi di lavorazione della seta: dalla trattura delle bave dai bozzoli sino alla tessitura del filo.

Nelle sale del museo sarà possibile azionare e vedere dal vivo il modello del mulino da seta e il telaio domestico impiegati per la produzione del leggerissimo velo e scoprire in maniera divertente l’organizzazione dell’antica industria della seta bolognese.

Prenotazione obbligatoria allo 051 6356611 (entro le ore 13 di venerdì 3 febbraio).

Ingresso: € 4,00 (gratuito per un accompagnatore adulto) – Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale

domenica 5 febbraio

ore 16:00 Museo Archeologico – Via dell’Archiginnasio, 2

 Per il ciclo Al museo per gioco – “CSI dell’età della pietra”

Visita-laboratorio per bambini da 8 a 11 anni a cura degli archeologi della società Aster.

Scopriamo quali sono le informazioni che gli studiosi possono ricavare dalle ossa, umane o animali, che si trovano durante gli scavi archeologici. Dalle malattie più diffuse, alla dieta seguita dalla popolazione, alla durata della vita media delle persone, agli animali impiegati nella vita quotidiana… tutto questo e anche di più! Mettiamo poi in pratica quanto appreso in una divertente attività dove identificheremo e schederemo delle ossa.

Prenotazione obbligatoria allo 051 2757202, ore 9-13, dal martedì al giovedì precedenti l’appuntamento.

Ingresso: € 4,00 a bambino (gratuito per un accompagnatore adulto) fino ad esaurimento posti (max. 20)

Info: www.museibologna.it/archeologico

ore 16:00 MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – Via Don Minzoni, 14

“Domenica al museo. Come in! We’re open” – Laboratorio per bambini da 4 a 7 anni.

Perché quell’arazzo non è terminato? Cosa manca a quel disegno? E soprattutto cosa ci fa un puzzle non finito in un museo? Le opere di Francesco Vezzoli, Pier Paolo Calzolari ed Eva Marisaldi ci aiuteranno a comprendere meglio i misteri dell’arte contemporanea dove, qualche volta, capita che gli artisti abbiano bisogno di noi.

Prenotazione obbligatoria allo 051 6496627 (martedì e giovedì, dalle 9 alle 17) oppure mamboedu@comune.bologna.it.

Ingresso: € 4,00 a partecipante – Info: www.mambo-bologna.org

GLI ALTRI APPUNTAMENTI

sabato 4 febbraio

ore 16:00 Museo Archeologico – Via dell’Archiginnasio, 2

Per il ciclo La diversità fra scontro e integrazione: storie e riflessioni dall’antichità

“Etruschi e Greci in area padana: commerci, rapporti culturali e mobilità individuale”

Conferenza di Giuseppe Sassatelli (Università di Bologna).

Punto di incrocio di rotte e vie di comunicazione, ponte fra Oriente e Occidente e fra Mediterraneo ed Europa, da sempre l’Italia è stata terra di incontro, e talvolta di scontro, di popoli e culture. Dall’approdo dei Greci sulle coste di quella che diventerà la Magna Grecia, alla calata delle tribù celtiche, alla romanizzazione cercata o forzata dei popoli italici, alle storie individuali di immigrati ed emigrati, pagine della storia antica per illuminare un tema di grande attualità.

Ingresso: gratuito fino ad esaurimento posti – Info: www.museibologna.it/archeologico

ore 21:00 Museo della Musica – Strada Maggiore, 34

“Timeless Music from Enchanted Sources” – Concerto di Christina Tourin, arpa classica e arpa celtica; Andrea Salvatore, voce.

Christina Tourin è direttrice dell’International Harp Therapy Program, creato nel 2005 in California. È autrice di un metodo di arpaterapia che comprende un manuale, “Craddle of Sound”, DVD formativi per l’improvvisazione, numerosi workshop e corsi formativi che propone in tutto il mondo. Con il suo team, ha diplomato centinaia di arpaterapeuti professionisti attivi in America, Europa e Giappone, Cina e Israele.

Arpista di seconda generazione, ha cominciato a suonare l’arpa all’età di 4 anni. Ha ottenuto diplomi di Musica e Educazione presso l’Università di Vermont (USA), ha studiato al Mozarteum di Salisburgo in Austria e all’Università McGill di Montreal (Canada). Ha studiato e insegnato presso scuole pubbliche per 20 anni utilizzando la pedagogia Waldorf.

Diplomata in Psicologia e in Counselling, ha studiato con Susan Borg il programma di Kinesiologia risonante e ha completato i suoi studi in musicoterapia all’Arizona State University. Come arpista, oltre ad una carriera da concertista, ha inciso 14 registrazioni distribuite a livello internazionale.

È stata l’elemento chiave nel rinnovo dell’arpa celtica e popolare negli Stati Uniti e ha fondato nel 1982 la Scottish Harp Society of America.

Ingresso: gratuito fino ad esaurimento posti – Info: www.museibologna.it/musica

domenica 5 febbraio

ore 10:30 Museo della Musica – Strada Maggiore 34 / Museo del Risorgimento – Piazza Carducci, 5

“È comunale Watson!”

Visita guidata alla scoperta dei musei, nell’ambito del progetto “9x9x9: 9 oggetti x 9 musei x 900 anni” realizzato in occasione di CONCIVES 1116 – 2016 Nono centenario del Comune di Bologna.

Fra tutti i 900 anni di storia del Comune di Bologna, il 1848 fu davvero un momento fondamentale: la rivolta popolare dell’8 agosto contro gli Austriaci lasciò un segno nella vita della città e dei suoi abitanti. Ma come andarono davvero le cose? Chi furono i protagonisti? E quale importante personaggio vi fu suo malgrado implicato?

Gli indizi che verranno via via raccolti tra il Museo della Musica e il Museo del Risorgimento permetteranno, in una sorta di caccia al tesoro, di ricostruire la “misteriosa” storia del 1848 a Bologna.

Partenza alle 10.30 dal Museo della Musica. Durata percorso 2 ore.

Info e prenotazioni: tel. 051 6496608 oppure mamboedu@comune.bologna.it.

Ingresso: € 4,00 (ingresso gratuito per i possessori della Card Musei Metropolitani Bologna)

Info: www.museibologna.it

ore 10:30 Museo Davia Bargellini – Strada Maggiore, 44

“La passione per la pittura di una famiglia nobile: i grandi quadri del Seicento nella collezione Bargellini”

Visita guidata a cura di Giacomo Alberto Calogero, RTI Senza Titolo s.r.l. e ASTER s.r.l.

Ingresso: gratuito – Info: www.museibologna.it/arteantica

ore 11:00 Museo del Risorgimento – Piazza Carducci, 5

“Fare l’Italia. Il Risorgimento romantico e eroico nei dipinti di Edoardo Matania (1849-1927)”

Visita guidata alla mostra con Otello Sangiorgi, Museo civico del Risorgimento.

Ingresso: gratuito (non è dovuto il pagamento del biglietto di ingresso al museo in quanto prima domenica del mese)

Info: www.museibologna.it/risorgimento

ore 16:00 Museo del Patrimonio Industriale – Via della Beverara, 123

Nell’ambito del ciclo Officina delle Stelle – “Mission to Mars”

Fin dalle osservazioni di Whewell e Schiaparelli, Marte ha alimentato nell’umanità la convinzione di non essere sola nell’universo. Neppure le foto inviate direttamente dai lander atterrati sulla fredda superficie del pianeta dal 1976 ad oggi hanno potuto spegnere del tutto questa speranza.

Anche per capire se davvero ci può essere la possibilità di vita sul pianeta rosso, vi proponiamo un viaggio attraverso i misteri di Marte reso possibile grazie alle molte missioni che da 40 anni a questa parte hanno raggiunto il pianeta inviandoci fotografie, rilevazioni e dati che ci hanno consentito con il tempo di ricostruirne con sempre maggior precisione la storia e la sua evoluzione geologica.

Prenotazione obbligatoria allo 051 6356611 (entro le ore 13 di venerdì 3 febbraio).

Ingresso: gratuito (non è dovuto il pagamento del biglietto di ingresso al museo in quanto prima domenica del mese)

Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale

ore 16:00 MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – Via Don Minzoni, 14

“Visita guidata alla Collezione permanente MAMbo”

Attraversando le diverse aree tematiche della Collezione Permanente MAMbo i visitatori possono ripercorrere alcuni tra gli aspetti più innovativi della pratica artistica dalla seconda metà del Novecento a oggi, visti anche attraverso l’esperienza dell’ex Galleria d’Arte Moderna di Bologna e le successive acquisizioni del MAMbo.

Prenotazione obbligatoria allo 051 6496627 (martedì e giovedì dalle 9 alle 17) oppure mamboedu@comune.bologna.it.

Ingresso: € 4,00 (non è dovuto il pagamento del biglietto di ingresso al museo in quanto prima domenica del mese). Per i convenzionati e i possessori della Card Musei Metropolitani Bologna € 3,00 per la visita guidata – Info: www.mambo-bologna.org

ore 16:30 Museo Medievale – Via Manzoni, 4

“Un orologio a lucerna del XVII secolo” – Conferenza di Giovanni Paltrinieri.

Tra l’oggettistica esposta al Museo Medievale di Bologna vi è un orologio-lucerna ad ostensorio realizzato da Hans de Evalo – un orologiaio belga operante alla corte di Spagna – nella seconda metà del Cinquecento, donato dal papa bolognese Benedetto XIV Lambertini.

Opere del genere sono rarissime e dunque notevolmente preziose.

Gli Orologi di Hans de Evalo sono così preziosi che una sua macchina fu la prima di fattura occidentale ad entrare in Giappone nel 1612, quale segno di gratitudine per il generoso aiuto prestato ai sopravissuti di un naufragio di una nave spagnola avvenuto nei pressi delle Filippine.

Quello stesso oggetto in tempi recenti ha ricevuto un omaggio nazionale a Tokio nel 1955 in occasione del “Giorno del Tempo”, il cui scampanio venne trasmesso alla radio nazionale per tutto il Paese.

Ingresso: gratuito (non è dovuto il pagamento del biglietto di ingresso al museo in quanto prima domenica del mese)

Info: www.museibologna.it/arteantica

martedì 7 febbraio

ore 18:30 MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – Via Don Minzoni, 14

“Roberto Paci Dalò. Presentazione volume Filmnero e performance Ye Shanghai”

Roberto Paci Dalò presenta al MAMbo il volume “Filmnero” e la performance “Ye Shanghai”.

L’artista conversa con Roberto Grandi, presidente Istituzione Bologna Musei e Fabiola Naldi, curatrice e membro del CdA dell’Istituzione Bologna Musei.

“Filmnero”, pubblicato da Marsèll per la cura di Mirko Rizzi, è una anastatica di un taccuino Moleskine che l’artista ha creato in occasione della mostra personale omonima (integrale delle opere filmiche e disegni su carta) presentata presso la galleria Al Blu di Prussia di Napoli e curata da Maria Savarese. Il libro è un diario in cui i disegni, come veri e propri storyboard realizzati a posteriori, ripercorrono la genesi e la storia dei film in mostra. All’interno del taccuino alcuni testi critici, in parte pubblicati per la prima volta, di Gabriele Frasca, Andrea Lissoni, Francesca Girelli e Maria Savarese in conversazione con l’autore.

In occasione della presentazione del volume, il pubblico potrà assistere a “Ye Shanghai”, una performance musicale-visiva (per clarinetti, live electronics e film) commissionata da Massimo Torrigiani a Roberto Paci Dalò per SH Contemporary – Shanghai Contemporary Art Fair 2012 e prodotta da Davide Quadrio e Francesca Girelli (Arthub). Il progetto si occupa di vari aspetti della vita di Shanghai prima del 1949. Al centro di questo lavoro è l’incredibile storia del Ghetto di Shanghai, formalmente conosciuto come il “Settore limitato per i rifugiati apolidi”. Il ghetto era una zona di circa un miglio quadrato situata nel distretto di Hongkou nella Shanghai occupata dai giapponesi. Ospitava circa 23.000 rifugiati ebrei fuggiti dall’Europa occupata dai tedeschi prima e durante la Seconda Guerra Mondiale.

L’opera di Paci Dalò si basa su materiali audio e filmici degli anni tra il 1933 e il 1949 e le immagini provengono da un fondo del BFI di Londra ritrovato dall’artista. Il materiale sonoro principale è la celeberrima canzone “Ye Shanghai” (Le notti di Shanghai), hit del 1937 interpretata da Zhou Xuan (1918-1957).

La performance ci rende partecipi non solo della storia, le vite e le emozioni delle tante anime che hanno vissuto in quel miglio quadrato, ma anche delle diverse architetture, dei suoni caratteristici dell’epoca, mostrandoci anche immagini rarissime.

Ingresso: gratuito fino ad esaurimento posti, posti limitati – Info: www.mambo.bologna.org

giovedì 9 febbraio

ore 17:00 MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – Via Don Minzoni, 14

“Conversazione con Nanda Vigo e Marco Meneguzzo”

In occasione della donazione dell’opera “Cronotopo” (1965) da parte di Nanda Vigo al MAMbo, l’artista incontra il pubblico e conversa con Marco Meneguzzo, docente, curatore e critico d’arte.

L’opera, che entra così a far parte del patrimonio del museo, è stata allestita ed è visibile nella sezione della Collezione Permanente denominata “1968. I – Nuove Prospettive” dedicata all’Arte Cinetica e Programmata, movimento che ricerca un collegamento tra teoria della percezione e produzione industriale, dando vita a esiti artistici che che presuppongono un rapporto attivo tra l’opera e lo spettatore.

Nanda Vigo porta avanti un approccio interdisciplinare tra arte, design, architettura, e ambiente ed è impegnata in molteplici progetti sia nella sua veste di architetto che di designer che di artista. La sua vivace carriera si contraddistingue per l’apertura verso le diverse forme culturali del presente e per le collaborazioni con i personaggi più significativi del nostro tempo, che la portano a intraprendere progetti sempre nuovi, volti alla valorizzazione dell’arte.

Ingresso: gratuito fino ad esaurimento posti, posti limitati – Info: www.mambo.bologna.org

MOSTRE

 Museo del Risorgimento – Piazza Carducci, 5

“Fare l’Italia. Il Risorgimento romantico e eroico nei dipinti di Edoardo Matania (1849-1927)”

4 febbraio-2 aprile 2017

Se Giuseppe Verdi creò la colonna sonora dell’unità d’Italia, la sua immagine fu immortalata da Edoardo Matania. Su richiesta dell’editore Emilio Treves, il grande illustratore napoletano realizzò una serie di dipinti che, tra fedeltà al dato storico e mitologia eroica, ripercorrono il Risorgimento a partire da Gioacchino Murat (1815) fino alla proclamazione di Roma a capitale del nuovo Regno (1871). Tradotte in illustrazioni a stampa, le opere di Matania divennero ben presto popolarissime, contribuendo in misura decisiva a delineare e a trasmettere alle epoche successive i tratti del Risorgimento e dei suoi protagonisti.

La mostra presenta per la prima volta riuniti insieme una cinquantina di quei dipinti. Sono inoltre esposte stampe e pubblicazioni conservate presso la biblioteca del Museo del Risorgimento, che documentano il successo di questa importante operazione di costruzione di una memoria collettiva nazionale.

La mostra è realizzata grazie ad Enrico Gallerie d’Arte – Milano / Genova, in collaborazione con il Comune di Genova ed il Museo del Risorgimento – Istituto Mazziniano di Genova.

Info: www.museibologna.it/risorgimento

 Museo Medievale – Via Manzoni, 4

“Martino Genchi. Raccogli la cosa nell’occhio”, fino al 26 marzo 2017

Si intitola “Raccogli la cosa nell’occhio” il progetto di Martino Genchi appositamente ideato per il Museo Medievale.

Invitato a confrontarsi con un contesto in cui la lacunosità di alcuni reperti di epoca medievale costituisce un principio fondante per l’allestimento espositivo, Genchi sceglie di posare il proprio sguardo non su ciò che sopravvive come testimonianza frammentaria del passato, bensì sulla memoria attiva di ciò che appare nella sua assenza a causa del disfacimento della storia.

I danneggiamenti e i vuoti generati da terremoti, spoliazioni e cancellazioni, vengono interpretati dall’artista come segnali di un conflitto tra ricerca di eternità e consunzione del quotidiano, per essere trasformati in fenomeni visivi: oggetti dello sguardo che si aggiungono a quelli esposti all’interno del display museale.

L’intervento concepito da Genchi si insinua infatti nelle profondità delle opere non per sondarne l’intenzione semantica, ma per indagarne le parti mancanti che ne compromettono una rappresentazione formale compiuta, e proprio per questo, continuano a echeggiare per lunghe distanze temporali la necessità di trasmissione della propria percezione, oltre la soglia di ciò che è accessibile all’occhio.

L’artista interagisce infatti con le sue collezioni e i suoi spazi architettonici attraverso un percorso di installazioni poligonali, in alcuni casi delimitate da cornici in alluminio anodizzato argenteo, fissate in sospensione alle pareti da tiranti, che affiorano come espressioni mediate di un tempo trascorso non più visibile attraversando sei sale del museo, tra piano interrato, piano terra e primo piano come un fluido dispositivo di compatta coerenza formale.

Il progetto è accompagnato dal contributo critico di Claudio Musso.

Si ringrazia la Galleria Michela Rizzo per la gentile collaborazione e il prezioso supporto.

Il progetto è promosso dall’Istituzione Bologna Musei nell’ambito della sezione ART CITY Polis della quinta edizione di ART CITY Bologna. Info: www.museibologna.it/arteantica

 MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – Via Don Minzoni, 14

“Jonas Burgert. Lotsucht / Scandagliodipendenza”, fino al 17 aprile 2017

Il MAMbo presenta la prima personale in Italia dell’artista tedesco Jonas Burgert.

“Lotsucht / Scandagliodipendenza”, curata da Laura Carlini Fanfogna, propone negli ampi spazi della Sala delle Ciminiere 38 dipinti, prevalentemente di grandi dimensioni, creati dall’artista nell’ultimo decennio.

Jonas Burgert, con ogni composizione, con ogni singola pennellata dipinge veri e propri scenari. Le sue opere raffigurano la sua visione della rappresentazione teatrale che costituisce l’esistenza umana, dell’inesauribile bisogno dell’uomo di dare un senso, una direzione e uno scopo alla propria vita. La ricerca si apre ad ogni sfera della ragione, dell’immaginazione e del desiderio generando tele di grandi dimensioni, affollate di figure fantastiche di proporzioni diverse: ci sono scimmie e zebre, scheletri e arlecchini, amazzoni, bambini, a volte il pittore stesso. Questa dinamica soprannumeraria genera un senso di forte inquietudine in chi guarda: i soggetti raffigurati indossano maschere e costumi, ci sono pareti e pavimenti che si squarciano rivelando cumuli di corpi o liquidi incandescenti, mentre un buio inspiegabile incombe ovunque.

Lo scandaglio che troviamo nel titolo della mostra appare con frequenza nelle opere di Jonas Burgert. Scandagliare compulsivamente la realtà in un cimento perpetuo è la passione, l’ossessione dell’artista. Metaforicamente il filo a piombo simboleggia l’equilibrio interiore e la ricerca spirituale. Burgert privilegia l’analisi dei grandi temi esistenziali, in un percorso di approfondimento che non disdegna di avventurarsi in angoli ignoti per esplorare sentimenti, emozioni, ossessioni, demoni, per ridefinire, prova dopo prova, un rinnovato “ubi consistam”, per ripristinare il punto di equilibrio dopo l’abbandono di ogni saldo appoggio nel tentativo di ampliare i limiti della conoscenza personale e rinsaldare le ragioni di vita hic et nunc, per ristabilire il centro di gravità dopo ogni nuova, anche estrema, esperienza.

Si ringrazia Blain|Southern Gallery  per la gentile collaborazione e il prezioso supporto. La mostra rientra nella sezione ART CITY Polis della quinta edizione di ART CITY Bologna.

Info: www.mambo-bologna.org

 “Esercizi di stile”, fino al 26 febbraio 2017

“Esercizi di stile” è la denominazione prescelta per uno dei moduli formativi che caratterizzano il progetto di collaborazione sottoscritto nel 2106 dall’Accademia di Belle Arti di Bologna e il MAMbo. Si tratta di un’iniziativa che offre agli studenti la possibilità di cimentarsi con gli spazi e le pratiche dell’istituzione museale.

Gli Esercizi di stile degli studenti coinvolti sono rivolti alle opere della Collezione Permanente MAMbo, in dialogo con la poetica di alcuni grandi maestri.

Nell’ambito di ART CITY Bologna, il progetto si concretizza in un’esposizione che vede impegnati nella presentazione delle loro opere tre studenti dei corsi di Arti visive – Francesca Bertazzoni, Flavio Pacino e Giulia Poppi – e una studentessa del corso di Didattica dell’arte e mediazione culturale del patrimonio artistico – Francesca Manni – nel lavoro curatoriale.

Il progetto è coordinato da Cristina Francucci. Info: www.mambo-bologna.org

 Ex negozio Gavina – Via Altabella, 23

“Calori & Maillard. Causerie – conversazione”, fino al 5 febbraio 2017

Il progetto espositivo site specific “Causerie – conversazione”, ideato dal duo di giovani artiste Calori & Maillard (Letizia Calori e Violette Maillard), riapre temporaneamente al pubblico l’ex negozio Gavina, nell’ambito della quinta edizione di ART CITY Bologna.

Nel contesto di una ricerca artistica incentrata sulla relazione tra architettura, corpo e simbologia, Calori & Maillard hanno scelto di dialogare con la densa narrazione di questo luogo esemplare per l’intreccio tra architettura moderna, recente storia italiana e memoria collettiva della città. È stato infatti progettato da Carlo Scarpa tra il 1961 e il 1963, su commissione di Dino Gavina, come show room per le creazioni dell’azienda Gavina, in un periodo storico di sperimentazioni progettuali che avrebbero innovato il design italiano e internazionale.

Gli interventi scultorei e installativi, tutti di nuova produzione ed esposti per la prima volta al pubblico in questa occasione, si inseriscono come contrappunto geometrico nella partitura del testo architettonico scritto dell’architetto veneziano, amplificando, sottolineando ed espandendo la complessità del linguaggio costruttivo.

Le opere sono concepite come una versione rivisitata dei materiali presenti nello spazio che, in una forma organica e “umanizzata”, svela simbologie e riferimenti del lavoro di Scarpa, interagendo con dinamiche di mimesi o di contrasto. Nell’eco di rimandi e riferimenti che si viene così a generare si intersecano elementi personali del vissuto delle artiste con alcuni degli elementi architettonici che connotano lo spazio: la facciata, l’uso del cemento, l’uso ricorrente della forma circolare, la cura per il dettaglio nelle giunture, la fontana.

Il progetto, accompagnato da un testo di Nicola Borghesi, rientra nella sezione ART CITY Polis della quinta edizione di ART CITY Bologna. Info: www.artcity.bologna.it

 Museo della Musica – Strada Maggiore, 34

“Marco Di Giovanni. Orizzonte degli eventi”, fino al 12 marzo 2017

Il Museo della Musica accoglie il progetto espositivo di Marco Di Giovanni “Orizzonte degli eventi”, nel segno di una trasversalità di generi artistici e idiomi musicali che avvicina alle pratiche artistiche contemporanee le preziose collezioni del museo che documentano la storia della musica europea dal XIII al XIX secolo.

“Orizzonte degli eventi” ricontestualizza alcuni fra i lavori più emblematici realizzati da Marco Di Giovanni negli ultimi anni. L’intervento, appositamente ideato in funzione di due ambienti del museo, acquisisce una pregnanza di particolare densità per la capacità dell’artista di concentrare la sua dimensione espressiva entro un percorso multidisciplinare di complessa configurazione compositiva. Per le sale dedicate agli eventi temporanei Di Giovanni concepisce infatti un display di rigorosa logica immanente che, attraverso una fitta rete di interrelazioni tra diversi linguaggi come scultura, disegno, installazione sonora e performance, invita il pubblico ad andare oltre la soglia del visibile, coinvolgendolo in un’avvolgente esperienza immersiva.

Il progetto, a cura di Sabrina Samorì, rientra nella sezione ART CITY Polis della quinta edizione di ART CITY Bologna. Info: www.museibologna.it/musica

Casa Morandi – Via Fondazza, 36

“Ornaghi & Prestinari. Grigio Lieve”, fino al 12 marzo

La mosta “Grigio Lieve” di Ornaghi & Prestinari offre una nuova prospettiva di confronto con la pratica artistica di Giorgio Morandi.

Ricostruendo lo studio del maestro bolognese attraverso un modello virtuale 3D, Valentina Ornaghi e Claudio Prestinari hanno riletto le opere e la poetica di Morandi, ricreando i set dei dipinti e le rispettive composizioni, per dedurne le viste nascoste attraverso cui hanno modellato coni d’ombra in assenza degli oggetti.

Gli artisti hanno lavorato sulla possibilità di dare una forma concreta e tridimensionale alle ombre di quegli oggetti tanto amati e ricorrenti nelle celebri nature morte morandiane. Ne è derivata la produzione di una serie di sculture in plastilina in seguito diventate soggetto degli scatti fotografici che si vedono esposti, insieme alle sculture stesse e a un video, negli spazi di Casa Morandi.

“Grigio Lieve” è una ricerca sulle possibilità della luce e sulle stratificazioni del passaggio del tempo, sulla scultura intesa più come dispositivo e attitudine, sulla luce che conferisce un certo ritmo alle superfici, disegna volumi e ombre nell’immaterialità dell’immagine.

La ricerca dei due giovani artisti milanesi, partendo dall’esercizio quotidiano di Giorgio Morandi, propone anche una riflessione sul ruolo della fotografia nella traduzione bidimensionale della scultura, che rende palpabile la relatività del tempo e del punto di vista, l’attitudine a frammentare la visione globale.

Il progetto, a cura di Roberto Pinto, rientra nella sezione ART CITY Polis della quinta edizione di ART CITY Bologna. Info: www.mambo-bologna.org

Collezioni Comunali d’Arte, Palazzo d’Accursio, Piazza Maggiore, 6

“Chiara Lecca. A fior di pelle”, fino al 19 marzo 2017

Le Collezioni Comunali d’Arte si aprono a uno scenario tra realtà e illusione con la mostra “A fior di pelle” di Chiara Lecca.

All’interno dell’ampio percorso museale situato al secondo piano di Palazzo d’Accursio, in cui è custodito un ricco patrimonio artistico databile dal Duecento agli inizi del Novecento, l’artista interviene in quattro sale (I, IV, XII, XVI) disseminando installazioni che sottolineano la studiata interazione con le peculiari caratteristiche degli ambienti storici in cui si inseriscono.

Fin dagli esordi, la ricerca artistica di Chiara Lecca si focalizza sulla relazione tra uomo e natura per farne emergere la frattura operata dalla società contemporanea e la contraddittorietà insita nel comportamento collettivo umano di rimozione della parte istintiva e selvaggia in contrapposizione alla sfera razionale. Il suo lavoro induce lo spettatore a interrogarsi e a ripensare la propria origine attraverso un immaginario di perturbante forza visionaria, in cui l’elemento animale diventa materia per un processo di ambigua alterazione semiotica.

La mostra, a cura di Sabrina Samorì e Silvia Battistini, rientra nella sezione ART CITY Polis della quinta edizione di ART CITY Bologna. Info: www.museibologna.it/arteantica

“Algardi, Bernini, Velázquez: tre ritratti a confronto”, fino all’8 maggio 2017

I Musei Civici d’Arte Antica, in collaborazione con i Musei Capitolini di Roma, espongono per la prima volta a Bologna un dipinto di Diego Velázquez (1599-1660).

Nella Sala Urbana delle Collezioni Comunali d’Arte è visibile il “Ritratto di uomo” della Pinacoteca Capitolina, che la critica ha supposto possa essere un autoritratto del celebre artista spagnolo.

L’arrivo del quadro a Bologna, che offre anche l’occasione per ricordare il passaggio dello stesso grande pittore spagnolo nella nostra città nel corso del suo primo viaggio in Italia (1629-1641), presta lo spunto per costruire un breve percorso su alcuni momenti della storia del ritratto nella Roma della prima metà del Seicento, in cui si assiste ad una nuova formulazione di questo specifico genere artistico, destinata a grande fortuna.

La mostra, a cura di Massimo Medica e Mark Gregory D’Apuzzo, accosta infatti allo straordinario dipinto dell’artista spagnolo due opere dei Musei Civici bolognesi, ugualmente significative: il “Busto di papa Gregorio XV” (1621-1622) di Gian Lorenzo Bernini (1598-1680), esemplare in bronzo derivato dal prototipo in marmo richiesto dal cardinal nipote Ludovico Ludovisi in occasione della salita dello zio al soglio pontificio, e la “Testa di San Filippo Neri” (realizzata intorno al 1640) di Alessandro Algardi (1595-1654), modellata in cera rossa e ricavata dalla maschera funeraria del Santo conservata nella chiesa della Vallicella a Roma.

Tre ritratti, dunque, uno in pittura e due in scultura. Info: www.museibologna.it/arteantica

Museo Morandi – Via Don Minzoni, 14

“Attualità di Morandi. Opere donate al Museo dal 1999 ad oggi”, fino al 19 marzo 2017

Il Museo Morandi dedica una intera sala del proprio percorso all’esposizione di una serie di opere che dal 1999 a oggi sono entrate a far parte della collezione a seguito di generose donazioni da parte di artisti che, nel loro percorso di ricerca estetica, hanno dichiaratamente guardato all’opera di Giorgio Morandi.

David Adika, Julius Bissier, Ada Duker, Alexandre Hollan, Joel Meyerowitz, Zoran Music, Wayne Thiebaud e Marco Maria Zanin sono gli autori dei 19 lavori esposti, diversi per tecnica e soggetto. Attraverso un confronto dialettico con le opere di Morandi si intende offrire al visitatore una nuova chiave di lettura e interpretazione del suo universo artistico, nonché ribadirne la forte presenza nell’immaginario culturale globale e la sua influenza sulla cultura visiva internazionale.

L’isolamento estetico dell’oggetto o dei gruppi di oggetti e l’apparente ripetitività della rappresentazione, che ritroviamo nelle opere di Thiebaud; la costruzione volumetrica e architettonica dello spazio dove anche il vuoto si fa forma nelle foto di Ada Duker; la dimensione atemporale e metafisica dell’oggetto nelle foto di Adika, Meyerowitz e Zanin; “i silenzi colorati” degli acquerelli di Hollan; la pulizia dell’immagine e il tono cromatico degli acquerelli di Music e Bissier; tutto ciò rimanda al rigoroso atteggiamento di Morandi nei confronti della pratica artistica, intesa come momento di indagine euristica, ovvero occasione per un’analisi obiettiva del dato naturale, territorio dove si celano incanto poetico ed emozione lirica.

Comprendere questo aspetto della ricerca morandiana significa ricondurre la sua esperienza estetica ad un atteggiamento fenomenologico che si esplica nella sua affermazione dell’essere e dell’esistere e nella sua intuizione eidetica che consente di cogliere l’essenza delle cose.

La mostra, a cura di Alessia Masi, rientra nella sezione ART CITY Polis della quinta edizione di ART CITY Bologna. Info: www.mambo-bologna.org

Museo Medievale – Via Manzoni, 4

“San Domenico: il volto del Santo nei codici miniati del Museo Civico Medievale 1216-2016”, fino all’11 giugno 2017

In occasione dell’Ottavo Centenario della conferma della regola dell’Ordine dei Predicatori (1216-2016), la piccola esposizione, curata da Ilaria Negretti e Paolo Cova, è dedicata allo studio iconografico delle miniature di Domenico rintracciate nei codici Due-Trecenteschi conservati nella collezione del Museo Civico Medievale.

«…era di statura media, di corporatura delicata, la faccia bella e un poco rossa, i capelli e la barba leggermente rossi, belli gli occhi. Dalla sua fronte, e fra le ciglia, irraggiava un certo splendore, che attirava tutti a venerarlo e ad amarlo. Sempre ilare e giocondo, se non mosso a compassione per qualche afflizione del prossimo. Aveva le mani lunghe e belle. Aveva una grande voce bella e risonante. Non fu affatto calvo, ma aveva la corona della rasura del tutto integra, cosparsa di pochi capelli bianchi.»

In questa mirabile descrizione di Domenico di Guzmán la beata Cecilia Cesarini, partecipe della prima esperienza del nuovo ordine, tratteggia con realismo la sua fisionomia. È interessante notare come le immagini più antiche, realizzate nella seconda metà del XIII secolo, a qualche decennio di distanza dalla morte del Santo (1221), paiono tramandare la memoria del suo vero volto.

Info: www.museibologna.it/arteantica

Museo del Patrimonio Industriale – Via della Beverara, 123

“Il valore della tecnica: 120 anni di Officine Ortopediche Rizzoli”, fino al 28 febbraio 2017

La mostra, a cura di Officine Ortopediche Rizzoli, presenta pannelli illustrativi, oggetti – fra cui protesi, strumenti, banconi da lavoro – diversi exhibit, videoproiezioni e apparati multimediali, suddivisi in 6 ambiti tematici, che consentono di ricostruire la storia delle Officine Ortopediche Rizzoli dal 1896 ad oggi, sottolineando le scelte, le ricerche, gli indirizzi innovativi che hanno portato a sviluppare tecnologie d’avanguardia.

Il fondatore Francesco Rizzoli dedicò la vita alla medicina, contribuendo concretamente alla nascita dell’Istituto ortopedico (1896) dando come obiettivi il «progresso delle scienze, del bene dell’umanità e del patrio decoro».

Negli anni tra le due guerre mondiali le Officine si specializzarono nella produzione di protesi e ausili per le persone, introducendo, negli anni 1950-’70, anche materiali adatti a soddisfare le esigenze funzionali ed estetiche di un mondo in rapido mutamento.

Le tendenze degli ultimi 30 anni vedono introdurre tecnologie sofisticate e innesti robotici per concorrere non solo al pieno recupero della funzionalità anatomica, ma per consentire di raggiungere anche prestazioni inattese in molteplici campi della vita attiva.

Oggi, dopo 120 anni la sfida non è ancora conclusa: per tenere fede all’idea del fondatore, ossia la vicinanza al paziente nel suo recupero funzionale, Officine Ortopediche Rizzoli è entrata nel gruppo ab medica holding, una realtà leader nella produzione e distribuzione di tecnologie medicali, con una prospettiva di sviluppo sempre più vicina alle esigenze delle persone.

Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale


L’Istituzione Bologna Musei racconta, attraverso le sue collezioni, l’intera storia dell’area metropolitana bolognese, dai primi insediamenti preistorici fino alle dinamiche artistiche, economiche, scientifiche e produttive della società contemporanea.

Un unico percorso diffuso sul territorio, articolato per aree tematiche.

Archeologia, storia, storia dell’arte, musica, patrimonio industriale e cultura tecnica sono i grandi temi che è possibile affrontare, anche attraverso percorsi trasversali alle varie sedi.

Fanno parte dell’Istituzione Bologna Musei: MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Museo Morandi, Casa Morandi, Villa delle Rose, Museo per la Memoria di Ustica, Museo Civico Archeologico, Museo Civico Medievale, Collezioni Comunali d’Arte, Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini, Museo del Patrimonio Industriale, Museo e Biblioteca del Risorgimento, Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna.

Info: www.museibologna.it.

La Card Musei Metropolitani di Bologna è il nuovo servizio attivato in occasione del IX centenario del Comune di Bologna per ampliare l’accessibilità al patrimonio storico artistico della città: un abbonamento che offre accesso illimitato alle collezioni permanenti e ingresso a prezzo ridotto alle mostre temporanee di tanti musei della città e dell’area metropolitana. Vale 12 mesi e costa 25 euro: tutte le informazioni sono disponibili sul sito cardmuseibologna.it.

INDIRIZZI E RECAPITI

 MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna e Museo Morandi

via Don Minzoni 14 – tel. 051 6496611

aperto: martedì, mercoledì, domenica e festivi: ore 10-18; giovedì, venerdì e sabato: ore 10-19

Casa Morandi

via Fondazza 36 – tel. 051 6496611

aperto: su prenotazione solo nei seguenti giorni e orari:

da ottobre a maggio venerdì e sabato ore 14-16; domenica: ore 11-13

da giugno a settembre venerdì e sabato ore 17-19; domenica: ore 11-13

Villa delle Rose

via Saragozza 228/230 – tel. 051 436818 – 6496611

aperto: in occasione di eventi espositivi

In occasione della mostra “Villa delle Rose 1936” aperto sabato e domenica: ore 15-20

Museo per la Memoria di Ustica

via di Saliceto 3/22 – tel. 051 377680

venerdì, sabato e domenica: ore 10-18

Museo Civico Archeologico

via dell’Archiginnasio 2 – tel. 051 2757211

aperto: martedì – venerdì: ore 9-15; sabato, domenica e festivi: ore 10-18.30

Museo Civico Medievale

via Manzoni 4 – tel. 051 2193916 – 2193930

aperto: martedì – venerdì: ore 9-15; sabato, domenica e festivi: ore 10-18.30

Collezioni Comunali d’Arte

Palazzo d’Accursio, Piazza Maggiore 6 – tel. 051 2193998

aperto: martedì – venerdì: ore 9-18.30; sabato, domenica e festivi: ore 10-18.30

Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini

Strada Maggiore 44 – tel. 051 236708

aperto: martedì – sabato: ore 9-14; domenica e festivi: ore 9-13

Museo internazionale e biblioteca della musica

Strada Maggiore 34 – tel. 051 2757711

aperto: martedì – venerdì: ore 9.30-16; sabato, domenica e festivi: ore 10-18.30

Museo del Patrimonio Industriale

via della Beverara 123 – tel. 051 6356611

aperto: martedì, mercoledì, giovedì, venerdì: ore 9-13; sabato: ore 9-13 e 15-18; domenica: ore 15-18

Museo civico del Risorgimento

Piazza Carducci 5 – tel. 051 347592

aperto: martedì – domenica: ore 9-13

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